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In occasione della "Settimana del Pianeta Terra", iniziativa Nazionale biennale per diffondere tra il grande pubblico la cultura geologica, il rispetto per l’ambiente e la cura per il territorio - la sezione FVG dell’ANISN ha proposto la conferenza “Cambiamenti Climatici e Problematiche Globali”. L'appuntamento, è stato organizzato in collaborazione con ICTP – The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics e OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, e si è svolto sabato 18 ottobre 2014 all'ITS A. Volta di via Monte Grappa 1, a Trieste.
L'incontro ha visto la partecipazione di quattro esperti, provenienti da ICTP – The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics, OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e ANISN - Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali, che hanno parlato dei cambiamenti climatici che avvengono a scale temporali e spaziali diverse sul nostro pianeta.
Il primo relatore, Filippo Giorgi (scienziato ICTP) ha discusso di “Cambiamenti climatici globali e l'area Mediterranea” , illustrando al pubblico le dinamiche dell’atmosfera e i modelli climatici; il secondo, Angelo Camerlenghi (Direttore Sezione Geofisica di OGS) ha presentato “Il disseccamento del Mediterraneo nel Miocene” , spiegando in che modo la ricerca in geologia può studiare gli eventi che hanno condizionato l’evoluzione ed il clima; il terzo relatore, Paola Del Negro (Direttore Sezione Oceanografia di OGS), con l'intervento “Ma il mare si accorge del clima che cambia?” ha messo in evidenza la stretta interazione tra l’atmosfera e gli oceani, utilizzando poi l’area del Golfo di Trieste per esemplificare l’interpretazione di dati scientifici riguardati cambiamenti climatici a scala temporale più breve. Infine, Giulia Realdon (insegnante ANISN FVG) ha raccontato “Un'insegnante su una nave oceanografica” presentando la sua recente esperienza a bordo di un'imbarcazione alle Isole Svalbard assieme ai ricercatori OGS.
La conferenza, a ingresso libero, ha avuto carattere divulgativo e ha fornito con un linguaggio accessibile a tutti chiavi di lettura e spunti di riflessioni su temi attuali e globali come i cambiamenti climatici, che influenzano la vita di ogni specie sulla Terra.
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La Settimana del Pianeta Terra è un evento organizzato da Geoitalia – Federazione Italiana Scienze della Terra onlus - allo scopo di scoprire e valorizzare il nostro patrimonio naturale, diffondere il rispetto per l’ambiente, la cura per il nostro territorio, la cultura geologica. Vuole anche promuovere un turismo culturale sensibile ai valori ambientali.
La sezione del Friuli Venezia Giulia dell’ANISN, in collaborazione con il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste e con il prof. Nevio Pugliese, allora Direttore del Museo Nazionale dell’Antartide di Trieste, in occasione dell’edizione del 2012 della Settimana del Pianeta Terra, ha organizzato tre geoeventi.
Il primo si è tenuto presso il Museo Nazionale dell’Antartide di Trieste, con la proiezione di un filmato, commentato e con discussione finale, dal titolo “Due passi ai Poli”.
Sabato e domenica sono state proposte invece due escursioni geologico-naturalistiche.
La prima, dal titolo “Ricostruire il passato attraverso rocce e fossili”, organizzata dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste, si è svolta nell’area Monrupino-Zolla, dove sono state eseguite osservazioni sulle rocce affioranti in modo da ricostruire gli antichi ambienti del Cretacico (90-80 milioni di anni fa), dove hanno avuto origine le rocce stesse e vissuto gli organismi che oggi si rinvengono fossili.
La seconda uscita, organizzata dall’ANISN FVG, ha portato i partecipanti all’esplorazione geomorfologica e geologia della Val Rosandra, magnifico ambiente naturale sito a 15 minuti di automobile dalla città di Trieste. Si sono osservati i diversi tipi di rocce presenti e la loro disposizione negli affioramenti rocciosi, ricostruendo così la struttura geologica del M. Stena e del M. Carso. E’ stata esplorata anche una piccola parte della forra scavata in calcare dal torrente Rosandra.